La logica Lean nel 2020

by / lunedì, 28 Settembre 2020 / Published in Digital Transformation & Industry 4.0, Senza categoria
Il termine “organizzazione snella” ha molti padri, alcuni ritengono che derivi dalla capacità di smontare e rimontare rapidamente le tende da un luogo all’altro tipico dei girovaghi in viaggio in Europa agli inizi dell’800; altri vogliono fanno risalire il concetto al secolo precedente e alla Repubblica di Venezia, con i primi esempi di standardizzazione nella costruzione delle Galee.
Il termine è stato utilizzato formalmente una prima volta da John Krafcik, uno studente della MIT Sloan School of Management, nella sua tesi di laurea “Triumph of the Lean Production System” ed è poi stato ampiamente ripreso dagli studiosi James P. Womack, Daniel T. Jones e Daniel Roos nel testo “La macchina che ha cambiato il mondo“, in cui cercano di spiegare le ragioni della superiorità del sistema di produzione Toyota rispetto a tutti i concorrenti. Gradualmente, il termine organizzazione si è sempre più trasformato nel concetto di produzione snella, sovente associato alla metodologia del just in time.
Il just in time, un sistema di produzione “comandato dal cliente” nei tempi da esso stabiliti, che contrasta con la produzione tradizionale realizzata attraverso stime del marketing e prodotti inviati al magazzino in attesa di essere venduti. Un sistema sicuramente tuttora valido per quanto attiene alla produzione industriale.
Oggi si parla di lean 4.0, una parte importante di Industry 4.0. Con il termine Industry 4.0, declinato per la prima volta in Germania, s’intende l’interconnessione del mondo reale con il mondo virtuale, informatico e delle nuove tecnologie, sia abilitanti sia esponenziali. La lean 4.0 è una parte importante di Industry 4.0 ed è la logica evoluzione della tradizionale lean, dell’operations e della qualità, a fronte della constatazione che il paradigma produttivo, con il supporto delle tecnologie digitali, non è più la Mass Production, ma la Mass Customization. L’evoluzione tuttavia non si ferma qui: forse potremo a breve parlare anche di lean armonica, derivante dal concetto di Innovazione Armonica.
Ma, alla base di ogni considerazione, bisogna rendersi conto di com’è cambiato il cliente nel 2020. Grazie alla globalizzazione dei mercati, egli è alla costante ricerca del prodotto che più si avvicina ai suoi desideri, con un livello accettabile di qualità e al costo più basso possibile. In sintesi, grazie alla rivoluzione digitale, il cliente ora è abituato a informarsi in rete, leggere le recensioni ove disponibili, a ragionare sul prodotto per capire se vale la pena comprare. Per soddisfare al massimo le esigenze del singolo cliente, dunque, bisogna prima conoscerle e per questo deve nascere una forte relazione collaborativa pertanto, in linea di principio i computer in futuro potranno svolgere ogni sorta di operazione, ma non potranno mai sostituirsi alla creatività e al rapporto “One to One”. La quarta rivoluzione industriale include un grande potenziale consentendo, grazie alle tecnologie digitali ed esponenziali, di trasformare la “Mass Production” in “Mass Customization”. Jeff Bezos, presidente di Amazon, dice “non mi preoccupa chi pratica sconti sul mercato, ma chi offre un’esperienza di acquisto migliore”. Secondo questa logica, le imprese dovranno oltre che fornire prodotti One to One, aggiungere nuovi fattori di differenziazione che, superando il concetto di attributi del prodotto e di marca, accompagnino il cliente durante l’intero processo di acquisto e di utilizzo.
Dott. Mario Gibertoni, Presidente StudioBase
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