Perseguire la revisione del modello di business e attuare una riorganizzazione aziendale per prevenire le crisi

by / mercoledì, 06 Novembre 2019 / Published in consulenza, PMI
Chi svolge un ruolo imprenditoriale vive con forte apprensione il manifestarsi dei primi segnali che come un campanello d’allarme indicano una o più aree di criticità.
“La mia azienda rischia di andare in crisi”: il solo evocare questa situazione toglie la serenità ed il sonno ad ogni imprenditore, perché trovarsi nel bel mezzo di una crisi e non sapere come uscirne è una delle ansie più devastanti.
L’esperienza sul campo ha evidenziato che tutte le aziende italiane presentano criticità in almeno un paio delle seguenti aree:
  • Finanza, Controllo (costi, margini, sprechi)
  • Commerciale (incluso Export)
  • Produzione
  • Marketing e comunicazione
  • Acquisti
  • Tecnologia e innovazione
  • Personale
  • Organizzazione (processi e procedure)
  • Post-vendita e gestione del rapporto con la clientela
  • Pianificazione
Di conseguenza, si possono classificare 3 principali categorie di crisi aziendale:
  • Crisi finanziaria, come conseguenza di scelte economiche non corrette e inadeguata capacità di gestire i flussi
  • Crisi strategica, derivante da piani e politiche inadeguate
  • Crisi di produttività e dei processi di produzione, legate al prodotto o alla tecnologia
Ma quali sono le cause?
La crisi finanziaria diventa pressoché certa quando la redditività negativa si protrae oltre il periodo di possibile sopportazione delle tensioni di cassa. Le conseguenze possono essere gravi, perché la scarsa capacità di generare risorse finanziarie può portare inevitabilmente l’azienda all’insolvenza.
Quasi sempre lo squilibrio finanziario risulta essere una conseguenza di crisi strategiche e produttive antecedenti. Quindi, è fondamenta rilevare precocemente i segnali che giungono da queste due aree.
La crisi strategica si manifesta di solito quando l’azienda entra nella fase della maturità, che può coincidere con uno stadio di inerzia motivato dal successo raggiunto. Consiste principalmente in una crisi di mercato caratterizzata da una ridotta competitività.
La crisi di produzione può derivare da cause molto diverse: sovrapproduzione, bassa produttività, qualità declinante, pianificazione errata, sprechi e inefficienze che si configurano sempre in un innalzamento dei costi di produzione.
Come reagire?
L’esperienza insegna che riuscire ad anticipare una crisi in ogni sua conseguenza è quasi impossibile, ma saper riconoscere i suoi primi sintomi, mettendo in campo le opportune contromisure con tempestività, aumenta le probabilità di affrontarla positivamente e superarla. Ovviamente, è preferibile prevenire le situazioni critiche prima che diventino troppo complesse e difficili da gestire; ecco perché è indispensabile tenere sotto controllo i 10 sensori d’allarme pratici che consentono di anticipare e prevenire una crisi. Vediamoli insieme:
  1. Staticità oppure diminuzione lenta e costante del fatturato
  2. Rapporti difficili con fornitori e clienti
  3. Difficoltà a rispettare le scadenze dei pagamenti
  4.  Finanziamenti rifiutati e riduzione dei fidi da parte degli istituti di credito
  5.  Aumento dei debiti a breve termine
  6.  Scarsa liquidità
  7.  Costi di produzione eccessivi
  8.  Bassa rotazione dello stock con aumento delle scorte in magazzino
  9.  Riduzione o eliminazione delle spese strategiche (investimenti in comunicazione, formazione, ricerca e sviluppo)
  10.  Malessere e pessimismo di manager e dipendenti
Se riscontrate nella vostra realtà alcuni di questi indicatori, è necessario concentrarsi sui fattori che li hanno generati intervenendo con un piano articolato a medio termine.
Pur intuendo quanto sia cruciale risolvere con immediatezza le criticità che limitano i risultati economici e di mercato, la redditività, la competitività, l’efficacia commerciale della propria azienda, appare complicato mettere in atto risposte operative efficaci. Alcuni vincoli risiedono nella mancanza di risorse interne, dalla problematicità di individuare ed introdurre competenze manageriali dall’esterno, dai costi e dai rischi dell’investimento e anche dall’indeterminatezza di tempi e risultati.
Competenze, esperienza e capacità possono essere acquisite all’esterno, sapendo scegliere con precisione le risorse professionali necessarie per eliminare le criticità esistenti, sviluppare soluzioni mirate per la revisione e la riorganizzazione aziendale, rilanciare l’azienda in crisi.
Dott. Andrea Donato, consulente senior StudioBase
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